mercoledì 10 giugno 2015

TEREK IL VECCHIO di Diego Zucca [incipit]


Il sole cocente batteva imperterrito sulla terra arida. Non una nuvola in cielo. Tre bambini, vestiti per lo più di stracci, giocavano.
Nella sua casa sedeva il vecchio Terek. Con gli occhi socchiusi meditava.
I suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo della moglie, anziana anche lei, scura di carnato, con due occhi bellissimi, e dei loro nipotini.
- Terek - chiese con un sorriso appena accennato sulle labbra – Puoi raccontare ai tuoi nipoti la tua storia?
Il vecchio Terek sorrise. La bocca una fessura tra la barba e i baffi ormai ingrigiti.

Sono passate molte primavere, oggi sono Terek, ma prima ero un altro uomo di cui non ricordo più neppure il nome. Vivevo sulle rive del Reno. Anzi, morivo sulle rive del Reno. L’Europa era un posto troppo piccolo per tutti noi. In pochi stavano bene e in molti soffrivamo la fame. Avevamo solo la fede verso il Nostro Signore. In quegli anni nel villaggio venivano i monaci, altre volte fanatici, ma spesso il confine tra loro è sottile, ad istigarci contro il mondo musulmano. Dicevano cose vere, a volte cose false, solo per aizzare i nostri animi.

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