Il
sole cocente batteva imperterrito sulla terra arida. Non una nuvola
in cielo. Tre bambini, vestiti per lo più di stracci, giocavano.
Nella
sua casa sedeva il vecchio Terek. Con gli occhi socchiusi meditava.
I
suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo della moglie, anziana
anche lei, scura di carnato, con due occhi bellissimi, e dei loro
nipotini.
-
Terek - chiese con un sorriso appena accennato sulle labbra – Puoi
raccontare ai tuoi nipoti la tua storia?
Il
vecchio Terek sorrise. La bocca una fessura tra la barba e i baffi
ormai ingrigiti.
“Sono
passate molte primavere, oggi sono Terek, ma prima ero un altro uomo
di cui non ricordo più neppure il nome. Vivevo sulle rive del Reno.
Anzi, morivo sulle rive del Reno. L’Europa era un posto troppo
piccolo per tutti noi. In pochi stavano bene e in molti soffrivamo la
fame. Avevamo solo la fede verso il Nostro Signore. In quegli anni
nel villaggio venivano i monaci, altre volte fanatici, ma spesso il
confine tra loro è sottile, ad istigarci contro il mondo musulmano.
Dicevano cose vere, a volte cose false, solo per aizzare i nostri
animi.
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