sabato 11 aprile 2015

Uccidere o venire ucciso - di Daniele Imbornone [incipit]


Non c’è luce. Non c’è via di fuga. Non c’è che silenzio squarciato prima da orrende grida.
Non so cosa mi accadrà nei prossimi dieci secondi. Forse vomiterò il pranzo o forse perderò i sensi per via della puzza. Suppongo però che gli occhi smorti di Andrew, la gola recisa di Adha e il lago di sangue dove sono annegati i miei studenti, mi daranno una terza opzione.
“Uccidere gli intrusi…” Lo grugnisce ancora; con quel mix di voce umana e aliena.
La pressione aumenta sulla mia carotide. Il sangue fatica a fluire tra le sue dita; ma ci riesce, come un ladro che fugge dalla casa svaligiata non senza perdere il bottino. Il mio sangue è infatti privo d'ossigeno, proprio come il mio corpo è senza forza . Lascio cadere la lanterna che si rompe, illuminando la testa mozzata di Melissa e il suo braccio sinistro. Distolgo lo sguardo dalle labbra tinte di rosso e lo riporto negli occhi del killer.
“L-lasciami andare, creatura orripilante” riesco a dire “non ti basta aver trucidato i miei alunni?” L’eco rimbalza sulle pareti rocciose e si spegne dopo aver ripetuto tre volte il mio messaggio.
Una nebbia, bollente e marcia, esce dalla sua bocca ogni volta che l’essere la apre. Sento odore di sangue; ma non voglio parlarne; non sapendo a chi appartengano quei resti.

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