venerdì 8 maggio 2015

Cena tra amiche - di Fiorella Carcereri [incipit]




Ieri sera mi sono ritrovata a cena al “Giardino delle Rane” con alcune amiche di vecchia data.

Mentre stavamo aspettando le bruschette piccanti, un ottimo antipasto della casa, ho notato che il cameriere Ugo si stava dando esageratamente da fare al nostro tavolo, chiedendo cose futili, in particolare ad Ortensia. Petunia, tutte noi lo sapevamo, era follemente innamorata di quel ragazzo, ma senza speranza. Lui, invece, non la degnava di uno sguardo.

Dato che poi il risotto alle ortiche tardava ad arrivare, Violetta, per ingannare l’attesa, si era letteralmente attaccata alla bottiglia. Quel vino bianco secco, fresco al punto giusto, era troppo invitante…Era praticamente astemia, ma non gliene fregava niente. La compagnia le faceva questo effetto…

Ad un certo punto, Violetta sbottò, rivolta a Petunia: “Ma smettila, non vedi che non ti fila. E’ inutile che gli fai quegli occhi da triglia!”. A causa del suo crescente stato di ebbrezza, lo aveva urlato a squarciagola e tutta la sala, cameriere Ugo compreso, si era girata imbarazzata verso il nostro tavolo. Qualcuna di noi suggerì di portare fuori Violetta a prendere un po’ d’aria. Avrebbe fatto bene, a lei ed anche alla nostra reputazione.

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