domenica 14 giugno 2015

Il fantasma della Pietra dell'Anello - di Martina Semilia [incipit]

Era la fine di una giornata come molte altre a Poggio Ansano. L’oscurità inghiottiva le campagne circostanti e i pensieri degli abitanti della valle del torrente Rigo in quel fine maggio del 1944.

Sorella Luna non c’era, persa nel suo ciclo rigenerativo. Il focolare con tutte le sue storie da raccontare era ormai quasi freddo; solo un piccolo rivolo di fumo ancora faceva capolino ballando gli ultimi passi nell’aria, prima di svanire lasciando solo il profumo del legno arrostito. Il Mezzadro stava chiudendo le imposte della propria camera da letto quando vide ancora quella piccola flebile luce intermittente sotto la Pietra dell’Anello.

Erano giorni che fra i mezzadri del Poggio e quelli del Podere Vallariona si auspicavano le più improbabili spiegazioni sulla provenienza di quel barlume che si poteva vedere solo nelle notti di novilunio. Un disperso dai fronti? Si ma di quale schieramento? No, ma come poteva esserci arrivato? Impossibile.

Forse era quella vecchia storia che i vecchi di Grotte S. Stefano ancora andavano narrando? Molti ne erano sicuri, giuravano sulle loro teste che doveva essere così, era una storia troppo antica per non essere vera, riflettevano ad alta voce prima di mandare una piccola supplica al Signore perché il fantasma della Pietra dell’Anello li lasciasse in pace, perché già ne avevano tante di gatte da pelare dopo l’armistizio dell’8 Settembre.

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