giovedì 6 agosto 2015

[arcobaleno d'inchiostro] - E’ l’ora di morire di Maria Teresa Frassetti [incipit]

E’ l’ora di morire
Maria Teresa Frassetti

Non voleva svegliarsi. Il suo istinto di autoconservazione le suggeriva che sarebbe stato meglio rimanere in quella condizione anestetizzante di precario torpore. L'agitazione cresceva dentro di lei ad onde progressive, come se stesse per annegare e cercasse inutilmente di risalire in superficie. Aprì gli occhi di scatto. Tutto intorno era buio. Un dolore lancinante al braccio destro indusse Greta ad alzarsi, ma il movimento fisico non riuscì a diminuirne la potenza devastante.
Si tastò la pelle dove avvertiva la presenza della ferita e si bagnò le dita. Sangue. Le arrivava distintamente anche il suo odore penetrante. Ferite abbastanza profonde, anche se non letali, le ricoprivano tutto il corpo, le gambe, le braccia e perfino il viso. Doveva essere sfigurata. Sempre più invasa da una paura agghiacciante, si toccò il naso, ridotto ad una poltiglia indistinta, poi gli squarci non rimarginati sulla fronte. Cominciò a camminare procedendo a tentoni, ma dopo pochi passi si scontrò con una parete gelida. La speranza le mancò del tutto quando si rese conto di essere rinchiusa in quella stanza senza finestre all'interno della quale non c'era nulla, neanche un materasso per sdraiarsi. Non aveva catene ai piedi e non era ammanettata, ma quella prigionia claustrofobica era peggio di qualunque tortura. Si accasciò disperata, cominciando a urlare e a tempestare la porta di pugni.

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