domenica 9 agosto 2015

[arcobaleno d'inchiostro] - La specialità della casa di Marina Den Lille Havfrue (incipit)



La specialità della casa
Marina Den Lille Havfrue


A due chilometri fuori dalla città si arriva alla trattoria “Da Gino”, un locale di poche pretese gestito dall’omonimo ristoratore e da Lilliana, sua moglie, con le giovani figlie.


L’ambiente, rustico con travi a vista, è confortevole. All’interno contempla la sala Melassa, appartata, dove si cena a lume di candela. All’esterno, possiede uno scenario romantico: un giardino con un laghetto attraversabile tramite un ponticello di legno. La cucina è casalinga. La specialità della casa è la carne, servita in ogni modo. I coperti non sono molti, circa una quarantina. I clienti spesso sono amici o degli abitudinari.


Il lunedì mattina, giorno di chiusura, Gino provvede al rifornimento della carne, mentre la moglie e le figlie si occupano di comprare le verdure, il pane, i salumi, i vini, quant’altro. Nel pomeriggio la famiglia organizza al meglio la dispensa e Gino programma il menù della settimana.


Carlo e Giuditta sono clienti abitudinari del locale. Abitano e lavorano in paese e sono fidanzati da quando sono adolescenti. Lui è tornitore presso una rinomata falegnameria, lei è operaia presso una fabbrica di arredamenti. Giuditta vorrebbe convolare a nozze con Carlo, che tergiversa e si fa sordo al suo desiderio.


Appena lei imbastisce il filo del discorso, lui, come abile sarto, ne disfa l’orlo, rimanda ogni qualvolta.


Oggi è lunedì mattina. Carlo esce da casa per andare alla falegnameria in sella alla sua bicicletta. Prende la scorciatoia dei campi che costeggia il fiume. Mentre pedala, nota Gino passare con il carrettino, poi lo vede scomparire all’istante, inghiottito in un canneto.

Nessun commento:

Posta un commento