lunedì 3 agosto 2015

[Arcobaleno d'inchiostro] - L'incubo di Mariagrazia Pecci [incipit]

L’incubo
Mariagrazia Pecci


Aveva caldo e si girava e rigirava nel suo letto senza riuscire a prendere sonno.
Dormire di pomeriggio per Claudia era una questione di necessità. La notte fino all’alba lavorava in una discoteca come guardarobiera.
Si alzò dal letto rinunciando al suo sonnellino e si diresse verso la cucina per bere un po’ d’acqua fresca di frigo, quando sentì suonare il campanello.
Guardò l’orologio alla parete. Segnava le tre del pomeriggio. Prima di arrivare alla porta ingollò un gran sorso d’acqua.
Dallo spioncino riuscì a scorgere solo un grosso pacco e la curiosità la spinse ad aprire senza chiedere chi fosse.
Il fattorino pose la ricevuta sul pacco e lei la firmò prima di prenderlo.
Quando Claudia richiuse la porta aveva tra le braccia una scatola adornata da un grosso fiocco di raso.
“Che potrà mai contenere?” si chiese la ragazza sedendosi sul divano e appoggiando la scatola accanto a sé.
Slegò il fiocco e aprendola si meravigliò alla vista della bellissima bambola di porcellana vestita con un candido abito bianco e un fiocco rosa di raso legato in vita.
“Chi può avermi regalato una bambola? Non sono neanche un’appassionata! Forse hanno sbagliato indirizzo e sono stata una sciocca a non farmi dire il mittente dal fattorino” pensò Claudia cercando un eventuale bigliettino allegato.
Non trovando nulla prese la bambola tenendola in piedi accanto a sé per osservarla meglio.
Alcune bambole avevano quel meccanismo che, quando le raddrizzavi, aprivano gli occhi, ma con questa non era successo. Gli occhi erano rimasti chiusi.

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