lunedì 3 agosto 2015

[Arcobaleno d'inchiostro] - Non disturbare il sonno dei vivi di Daniele Pollero [incipit]

Non disturbare il sonno dei vivi
Daniele Pollero

Lisa amava molto i fiori.
Amava andarli a cercare, raccoglierli, osservarli, odorarli, confrontarli con le immagini bidimensionali, puramente indicative, che trovava su libri ed enciclopedie.
Mentre i suoi genitori morivano, divorati vivi, lei si distraeva tappandosi le orecchie e fissando un vaso di coloratissime begonie.
Un arcobaleno naturale che era anche l'unico ricordo di quella giornata violenta e concitata, di un mondo che nel giro di qualche mese aveva completamente rigettato la sua ingenua innocenza.
Lisa era una bambina diversa dalle altre. Di tanto in tanto, era solita leggere Le avventure di Huckleberry Finn in una vecchia edizione che riusciva a portarla lontano come il suo protagonista, verso dimensioni che potevano essere per forza di cose solo inchiostro su carta.
Lo assimilava avidamente appoggiata a una delle imponenti statue del cimitero immerso nel bosco, di fronte alla sua vecchia casa, con gli occhietti azzurri che scorrevano rapidamente lungo le pagine ingiallite.
Poi faceva l'orecchio al punto d'arrivo, lo appoggiava sulla ghiaia, raccoglieva i fiori freschi che aveva portato, e si dirigeva come sempre verso la piccola lapide crepata di Marika.
Marika era una bambina bionda come lei, eterna nel sorriso che sfoggiava in quella minuscola foto che non cambiava mai. Aveva un sorriso per tutti, esattamente come quando era in vita, amava immaginare Lisa.
Non l'aveva mai conosciuta, non sapeva chi fosse, ma la sentiva ogni giorno più vicina. Per lei non c'era mai nessuno, nessuno tornava al suo capezzale a portarle un dono: solo Lisa.

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