domenica 9 agosto 2015

[arcobaleno d'inchiostro] - MI PRENDERO' CURA DI TE di Francesca R.Riso (incipit)

MI PRENDERO' CURA DI TE
Francesca R. Riso

La Silvetti spiega Foscolo mentre Alessia e Martina decidono di ritrovarsi da Federico nel pomeriggio. A casa di Alessia per pranzo, c'é il solito malumore che fa accelerare il tempo dedicato alla masticazione. Alla nonna esce della bava dal labbro e la madre non si fa scappare l'occasione per rimbrottarla.
“Che schifo mamma, usa il tovagliolo.”
Alessia prende il suo e la pulisce. Poi si alza e fa per andare in camera ma la voce del padre la raggiunge.
“Non fare come al solito signorina e vedi di dare una mano a tua madre.”
“Devo andare a studiare a casa di Federico, domani ho il compito di matematica.”
Parcheggia il motorino mentre i ragazzi la salutano dal balcone e lei lo fa con ambo le mani tenute alte sulla testa e poi infila il portone già aperto.
“Come sei seria,che ti succede?” chiede Martina.
“Nulla. Solo che...”
“Solo che? Non mi dire che hai litigato con Philip.” azzarda Federico.
“No è che, che sto pensando a nonna. Cioè è un po' che ci penso perchè non mi piace come la trattano.”
“Vabbè ma tu che ci puoi fare.” conclude Rachele.
Il messaggio ricevuto da Philip la distrae e quando esce si dirige proprio da lui. Lo individua fra i suoi amici.
Philip con un salto scende dal muretto e le va incontro, l'abbraccia.
“Stellina, mi sei mancata.”
E' ormai sera quando rientra e l'atmosfera in casa sua è sempre la stessa.
“E' questa l'ora di rientrare?” la rimprovera la madre.
“Scusa non mi ero resa conto che si era fatto così tardi. Posso darti una mano?”
“Per cena c'è dell'affettato, se vuoi aiutarmi, prepara i panini. Vado a letto, sono stanca.”
“Mamma non ti senti bene?”
Per tutta risposta si gira e lascia la cucina. Alessia fa come le è stato detto. Alla nonna che non può masticare invece, prepara una minestrina con una mela grattugiata e le porta tutto in camera. Appena apre la porta la investe un odore acre di piscio. Una morsa allo stomaco per quel corpo rinsecchito che occupa nemmanco la metà di un lettino.
“Sei tu Alessia? Tesoro scusa, non ho fatto in tempo ad andare in bagno. Non so come sia successo...”
“Shh nonna, non è successo niente. Aggrappati a me dai.”
Alessia l'aiuta a farsi la doccia, poi l'accompagna in cucina e le siede accanto mentre la nonna ancora si scusa per averle dato tanto da fare.
La mattina dopo trova la madre in cucina che sciacqua le tazze mentre l'aroma del caffè è ancora presente. Lo scatto del portoncino le fa realizzare che suo padre è appena andato al lavoro.
“Sai che nonna ieri si è pisciata addosso. L'ho lavata io. Ma come fai ad abbandonarla così. Eppure è tua madre.”
“Sono stanca. Tuo padre ed io le stiamo trovando una casa di cura dignitosa. Da noi non può più restare.”
Alessia la guarda con disprezzo. Non riesce a dirle altro. A che servirebbe?

1 commento:

  1. Un racconto ricco di dettagli, la trama forte. Fa specie l'energia di una bimba contro tutti, in difesa della sua amata nonna. Dove la porterà il seguito della storia? Sicuramente a prendersi cura di lei. Chissà come... Indubbio, inquieta. Brava Franca!
    Marina Paolucci

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