Eccoci ad annunciare il vincitore della gara 7 del contest letterario Arcobaleno d'Inchiostro, sul genere FANTASY.
Quindi tra tutti gli autori in gara uno solo è il premiato e lasciamo proprio al giudice l'annuncio della proclamazione dell'autore selezionato... anticipiamo solo in nostri complimenti al vincitore, da parte di tutto lo staff di Magla!
RACCONTO VINCITORE
Attaccheranno all'alba
di Marco Vecchi
La motivazione del giudice
"Per essere riuscito a trattare un tema molto classico del fantasy, la difesa di una roccaforte dalle orde del male, con maestria, mostrando un comandante considerato un eroe senza paura dai suoi uomini, ma che invece risulta essere un uomo normale, spaventato quanto gli altri.
A volte non serve fare mille voli di fantasia per produrre un buon racconto.
A volte basta una buona penna!"
_____________________
Ecco il racconto premiato
racconto vincitore
ATTACCHERANNO ALL’ALBA
Marco Vecchi
Le
Fate del Bosco delle Ombre hanno predetto l’arrivo del terrore…
I
grifoni che si spingono oltre la catena montuosa hanno riferito di grandi
movimenti nelle Foreste Sperdute, masse di orchi, troll e fiere di ogni genere.
Alcuni esploratori non hanno fatto ritorno.
La
guarnigione è
di poche centinaia di unità,
la maggior parte formata da giovani a cui è stato imposto di fare esperienza in terre di confine.
Tutti
qui hanno paura. Anche io. Sapere che da un momento all’altro tutto potrebbe finire è sfiancante. L’ideale di combattere per un più alto obbiettivo potrebbe
essere schiacciato dalla volontà
di vivere qualche giorno in più,
dandosi alla fuga.
Il
mio compito è
tenere compatto il tutto. La Rocca e i soldati.
Dormo
di giorno e mi risveglio al calar della sera. Giro per i torrioni controllando
insieme alle sentinelle. Questa abitudine ha alimentato voci sul mio conto, in
tutte trova posto la parola: soprannaturale. Non faccio nulla per confermare o
negare, questo sistema tiene tutti in riga.
Terminato
il giro sulle mura mi reco dal mago, sono giorni che non dorme. Tramite gli
spiriti dell’aria
tenta di sondare il nemico, senza successo, dice che c’é una magia potente all’opera oltre i bastioni. Credo
che le sue condizioni fisiche non potranno supportarlo nell’ora della battaglia. Lui, quasi
avesse intuito, risponde che è
tutto a posto, lo invito a riposarsi almeno per quella notte ma dice che il
tempo stringe.
Raggiungo
la torre più
elevata, le due sentinelle chinano il capo al mio arrivo. Dalle merlature
guardo la distesa che si apre oltre il valico.
Buio.
Nessun rumore a disturbare la quiete notturna, nessun movimento percettibile,
ma la sensazione che nell’oscurità i nemici siano pronti all’assalto è così tangibile da terrorizzare
chiunque.
All’ingresso principale, il
portone, costituito di spesso legno di Alberi Eterni, è serrato dalle barre metalliche
delle cave dei Monti Azughal. Materiali praticamente indistruttibili. Le
sentinelle di guardia mi informano che non è giunto alcun messaggio. I rinforzi tardano e la percezione
che sia già
troppo tardi sfonda le mie speranze di sopravvivenza, non incrinando però, la granitica postura che mi
impongo per non dar adito ai soldati che anche il loro comandante abbia
decretato la fine davanti l’imminente
bufera.
Mentre
mi incammino, nel mio cervello rimbomba la voce del mago.
“Attaccheranno all’alba, dobbiamo prepararci”
Controllo
la grande clessidra posizionata sopra una colonna e chiamo un attendente, lo
mando a svegliare i capitani. Adunata nella Grande Sala.
Anche
il mago ci raggiunge ed espone a tutti quello che è riuscito a scoprire. Spiega
che alle spalle degli orchi c’è
un potere più
grande che opera. E mentre continua ho la percezione che la nostra opposizione
sarà
nulla in confronto a quello che ci sta marciando contro. So che il nemico non
vuole distruggerci in un solo colpo, gli orchi sono brutali ma non stupidi,
vorranno saggiare la nostra vera forza, questo è un punto su cui fare presa.
Interrompo
il mago e comincio a dare le direttive.
Gruppi
di battaglia misti. Ai lati del valico, si posizioneranno gli agili arcieri del
Duraney, con gli snelli guerrieri Feranur insieme a gruppi di cavalieri
Gorabiani sui loro destrieri capaci di sfrecciare come il vento anche sulle
lande e sui picchi innevati. Sopra di loro due gruppi di grifoni.
Davanti
al muro esterno, prima del fossato e dei pali acuminati, si schiereranno i
poderosi guerrieri Cyarodiani con le loro pesanti armature e le asce da
battaglia, dalle torri e dai terrazzi merlati, i micidiali balestrieri Kozathi.
All’interno
mangani e trabucchi vengono preparati per lo scontro.
Ancor
prima che spunti la luce all’orizzonte,
le trombe dei reparti ai lati del valico suonano. Il nemico è in vista.
Allo
spuntare del primo raggio di sole il sangue di ogni uomo si raggela.
Al
limite delle Foreste Sperdute, ancora immerse nella bruma, si vedono spuntare
numerose formazioni di orchi, troll e goblin. Grosse file di alberi cadono al
passaggio delle imponenti armi da assedio nemiche. Tra la luce che lentamente
si sta sostituendo alle tenebre, si intravedono, in cielo, linee ondeggianti
scure. Manticore in avvicinamento.
Il
mago inizia a salmodiare.
La
battaglia parte da piccole scaramucce ai lati del valico ma non appena la fase
di studio si conclude, la parola passa alle armi d’assedio e all’assalto brutale delle truppe si
terra.
Dalla
mia posizione posso vedere la disparità numerica che ci separa, ma rispondiamo eroicamente colpo su
colpo. L’impeto
degli assalitori sembra vacillare e in un attimo di stasi, ordino alle truppe
rimaste di rientrare alla Rocca per l’ultima difesa. Il mio compito di comandante è finito, ora anche io
parteciperò
alla battaglia attivamente.
La
risacca nemica torna più
spaventosa di prima e dalle macerie dei torrioni e delle mura si odono urla e
suoni di combattimenti. Un’esplosione
fa crollare una porzione di muro esterno e la fiumana degli assalitori si riversa all’interno della Rocca. I soldati
di riserva cercano disperatamente e inutilmente di contenerla. La disfatta
totale è
appena cominciata, anche io, ferito e sanguinante continuo a combattere. Il
mago è
sfinito e in ginocchio sopra un terrazzo circondato da nemici. E quando la
fortezza è
al limite, sento risuonare dei corni. Istintivamente credo che la mia ora sia
giunta e non mi accorgo che dai picchi innevati le forze elfiche si stanno
lanciando contro l’orda,
appoggiati dai nani sbucati dalle pendici dei monti. Anche le armate umane sono
giunte e nei secoli a venire canteranno degli eroi di Valico dei Giganti.
ma non ci hanno già fatto un film? numble, numble.... ah ecco... il signore degli anelli
RispondiEliminaBeh, signor critico, forse non sai che "Il signore degli Anelli" è un libro, prima che un film...poi prova a condensare tu, in così poche battute questa storia...io l'ho trovato molto bello e denso di emozioni...se poi tu sei uno di quelli che critica ogni cosa che non sia sua...auguri per la tua carriera artistica! Scrivi qui quando vincerai lo "Strega"...(mumble, non numble)
EliminaAl di là di ciò che è stato ripreso cinematograficamente e di ciò che è stato scritto, tanto di cappello alla capacità di usare un foglio come tavolozza e le parole come sfumature di colore... la vera bravura dello scrittore sta nel dipingere una scena semplicemente con le lettere. Bravo Marco!!!
RispondiElimina