Contatto perso
Quello che in molti
avevano sognato era accaduto, una razza aliena era entrata in
contatto con la terra. Ma le reazioni degli umani furono diverse,
come la venerazione, molti volevano che questi esseri governassero il
pianeta perché più saggi ed illuminati dei terrestri.
«Non dovete scusarvi,
non è stata colpa vostra.» una donna terrestre era intenta a
parlare con i visitatori spaziali, che non si aspettavano una
reazione del genere.
«E' la prima volta per
noi, non sapevamo bene come procedere, ma sicuramente questa
esperienza ci sarà molto utile. Non parlo solo del contatto tra due
razze aliene, ma anche di voi umani, siete davvero particolari.»
queste furono le parole di uno degli alieni.
Il loro aspetto non era
così diverso da quello degli umani, ma c'erano alcune differenze,
come il volto coperto da punti neri e la presenza sul petto di alcune
strisce. Queste servivano a controllare la temperatura esterna in
modo tale che il corpo si adattasse automaticamente alle nuove
condizioni. Motivo che portava gli Xanduriani ad indossare solo una
vestaglia, perché non necessitavano di altri indumenti, ma essendo
esseri complessi, conoscevano il senso del pudore.
«Questo ci porta al
prossimo punto.» disse l'umana «Quello di rimandare l'incontro tra
le nostre due civiltà.»
«Si... Davvero un
peccato, perché dalle informazioni che abbiamo ottenuto e da quello
che abbiamo visto, potreste insergnarci molto.» aggiunse l'alieno,
tra i due era quello di sesso maschile.
«Vi ringrazio per i
complimenti, ma a quanto pare non siamo così degni del vostro
interesse come pensate, viste come si sono evolute le cose.» l'umana
scosse il capo.
«Non sia così dura.»
si intromise la donna Xanduriana «Tutte le specie complesse hanno
reazioni complesse e problemi complessi, anche noi abbiamo i nostri
grattacapi da risolvere. Purtroppo non siamo perfetti come alcuni
umani ci vedevano nei... Come si chiamano? Ah si, films e libri!»
Nonostante le due razze
fossero divise da miliardi di anni luce di distanza, riuscivano a
capirsi grazie ad uno strumento creato dagli umani. Bastava dire
qualche parola in qualsiasi lingua e l'oggetto era in grado di
analizzarne l'intero alfabeto. Era così ben strutturato che
funzionava anche con una lingua aliena.
«Si, il problema è
proprio quello, troppi umani speravano che un giorno arrivassero gli
alieni a risolvere tutti i nostri problemi. Purtroppo ancora non
capiscono che la realtà è ben diversa, se non facciamo nulla per
migliorare le cose, nessuno verrà a salvarci.» l'umana utilizzava
parole dure contro coloro che vedevano gli alieni come degli dei.
«Ha ragione, voi umani
dovreste capire bene il significato di queste parole. Diversamente da
noi, che siamo fisicamente più forti e resistenti, voi eravate in
balia della natura e per sopravvivere avete spinto la vostra
intelligenza e forza di volontà fino ai limiti. Anche per questo vi
ammiriamo.» altri complimenti arrivarono dall'uomo «Il vostro acume
si vede anche nelle invenzioni che avete creato, molte cose non
esistono nel nostro pianeta e se ci sono, le abbiamo concepite molto
tempo dopo di voi, come l'internet.» aggiunse.
«Ah, internet... Mi sa
che è la nostra più grande invenzione, ma anche la nostra rovina, a
quanto pare...» la donna sembrava non apprezzare i complimenti che
gli alieni stavano facendo alla sua razza.
«Dottoressa, tutto ha
dei lati positivi e negativi, inoltre con questo strumento abbiamo
potuto capire meglio la vostra razza. Certo, noi Xanduriani non
abbiamo problemi come il... Complottismo o persone che non si
vaccinano, ma è normale che capiti ad una razza come la vostra.»
disse la femmina aliena.
«In che senso?» la
presidentessa della NASA non riusciva a capire quella frase.
«Beh, è semplice,
diversamente da noi, la vostra evoluzione vi ha portati ad avere
un'intelligenza ed una complessità molto elevata. Nel nostro pianeta
non esistono libri o films perché non abbiamo quella che voi
chiamate inventiva, non abbiamo fantasia. Voi invece ne avete così
tanta che alcuni umani creano teorie strampalate per trovare delle
spiegazioni che il raziocinio renderebbe troppo... Normali.» dopo
una breve pausa, la Xanduriana aggiunse «Siete così complessi che
alcuni di voi, stanchi di questa... Complessità, preferiscono la
compagnia animale.»
Qualche istante dopo, si
intromise l'alieno maschio «Il problema vero è la mancanza di
fiducia che avete nella vostra razza, siete troppo duri con voi
stessi, anche le sue parole lo confermano.» la direttrice divenne
rossa in viso, l'alieno aveva colto nel segno «Alcuni ci hanno
addirittura pregati di distruggere l'intera razza umana perché è
cattiva e inquina il suo pianeta... Cose che succedono anche a noi,
ma non per questo ci odiamo tanto da desiderare che un giorno
qualcuno o qualcosa ci distrugga. E nemmeno voi dovreste, dopotutto
siete arrivati fino a questo punto proprio grazie alla vostra volontà
di sopravvivere.»
A concludere ci pensò la
donna Xanduriana «Per questo vi consiglio di non lasciare che siano
gli umani stanchi della loro complessità a guidarvi...»
La direttrice rimase a
bocca aperta, fino a quel momento nemmeno lei aveva mai realizzato
quanto fosse fortunata ad appartenere alla razza umana. Cosa che solo
un "non umano" poteva capire.
«Vi ringrazio per le
parole... Anche voi ci avete dato degli ottimi consigli... Ma adesso
è meglio che andiate.» disse la donna, alzandosi dalla scrivania.
Per riportare tutto come
prima, gli alieni dovevano lasciare la terra, ma non avrebbero
utilizzato degli strumenti per cancellare i ricordi degli umani, il
piano era più semplice, utilizzare una scusa. L'atterraggio era solo
un evento pubblicitario legato ad un nuovo film di fantascienza di
prossima uscita, in questo modo l'avrebbero fatta franca senza troppi
problemi.
«Anche da voi abbiamo
imparato molto... Prima di andare però, vorremmo darle le coordinate
del pianeta Xandru. Chissà, forse un giorno sarete voi a farci una
visita.» detto ciò, la femmina aliena diede alla direttrice un
foglietto.
Quella fu l'ultima cosa
che gli alieni fecero sulla terra prima di tornare sul loro pianeta
natale.
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