giovedì 22 ottobre 2015

[Arcobaleno d'inchiostro] - La piccola cosa da un altro mondo, Daniele Pollero (incipit)

La piccola cosa da un altro mondo


Genova. Un'astronave aliena è appena atterrata in Piazza De Ferrari, attirando una folla di curiosi che però faticano a distinguerla dalla storica fontana. Lo sportello si apre all'improvviso, sciogliendo il dilemma. Si fa avanti una piccola creaturina dalle fattezze umanoidi, alta non più di 50-52 centimentri, occhi piccoli, orecchie a punta e viso da topolino. Sembra perfettamente a suo agio. Si avvicina a una persona a caso - il sindaco - e inizia a parlare. Sì, parlare. In italiano.
- Buongiorno a tutti. Il mio nome è Moh Reneau. Sono un homino proveniente da A'meecy, un pianeta governato dalla sanguinaria Marhijah Dephylippi. Sono stato inviato in qualità di guerriero interstellare per colonizzare il vostro pianeta, partendo da qui. Non avete scampo.
A queste parole segue un silenzio irreale, che lascia presto spazio a un coro unanime di sonore risate.
- Ahahahahahahah! Cioè, TU vorresti colonizzare NOI? Ma ti sei visto? Sei alto come il mio cane... Ugo, un bassotto! Però sei forte, erano anni che non ridevo così! - scoppia il sindaco.
Alla creaturina inizia a tremare il mento. Gli occhietti gli si gonfiano di lacrime. Abbassa la testolina e prende a singhiozzare.
- Lo sapevo che sarebbe finita così... io avrei voluto fare il parrucchiere, non il colonizzatore di pianeti altrui. Ma dopo un paio di shampoo e una tinta malriuscita a una vecchia mi hanno cacciato! - Moh è inconsolabile.
Il sindaco tenta di riportarlo alla ragione.
- Dai, non fare così... le vecchie sono piuttosto esigenti, ma sono certo che la tua tinta era fantastica. Asciugati le lacrime e riprendi a schiavizzarci, su.
- Sniff... grazie. Chi sei tu, a proposito?
- Sono il sindaco.
- Seen Dako... mi ricorderò della tua benevolenza. Mi sono ripreso, intanto. Hai mica un gelato?
- Certo, qui ne facciamo di ottimi. Non distante da qui c'è Grom, ad esempio. Preferisci cono o coppetta? Posso consigliarti un frappè?
- Ma no, cos'hai capito, intendevo un microfono! Devo comunicare alla popolazione - l'alieno ha ripreso il tono minaccioso.
Un inviato del Corriere lo accontenta.
- Ma che microfoni avete qui? È grosso come me, sto coso. Vabbè, me lo farò andare bene. Popolo di Genova! È arrivato il momento di sottomettervi al mio potere. Da qui in avanti vi canterò alcuni motivi tipici del mio pianeta, che vi incateneranno a me senza possibilità di opposizione. Da secoli la musica ha sedotto le tendenze più nascoste dell'animo umano, soggiogando le menti e piegando le volontà. Ho deciso di iniziare da qui, da Genova, la città in cui nacque il grande esploratore e navigatore Cristoforo... Cristoforo... lui, insomma... aspettate un attimo.
L'alieno prende a smanettare con un auricolare per mettersi in comunicazione con la casa base.
- Pronto?
- Chi è?
- Carabinieri!
- Moh? Cosa vuoi? Avevamo detto niente comunicazioni in pubblico.
- Chi era più il conquistatore? Fenicottero?
- Colombo, idiota! Quante volte l'abbiamo ripassato?
- Tre?
- No, cinque! Adesso vai, prosegui! E non chiamare più!
- Colombo, Colombo, Colombo. Facile, no? Colombo. Non lo dimenticherò. Grazie, passo e chiudo!
- Ehm... scusate, mia madre mi raccomanda di non fare tardi. Ma torniamo a noi e abbandoniamo i manifesti programmatici. Che il vostro ultimo concerto da uomini liberi abbia inizio, con un tormentone ipnotico e lisergico!
Dopo 7 ore e 53 minuti di tormentone ipnotico e lisergico, Genova cade in uno stato di sonno profondo.
- Molto bene, li ho stesi - sghignazza la creaturina.
Ma non si è accorto che un piccolo gruppo, precisamente un gruppetto di preadolescenti arrapate, era ben sveglio. Più di prima.
- Moh Reneau, sei fantastico! Vieni qui da noi, ti prego, solo un autografo! O una foto! Un bacino! Moh Reneau, sei un poeta!
- Pronto?
- Oddio, che c'è ancora?
- Ho usato l'arma definitiva per annientare le loro resistenze, ma qui c'è della gente che non solo è vispa e pimpante come prima, ma mi apprezza pure! Le avete mandati voi in avanscoperta?
- In avanscoperta? Ma che dici? E poi, chi sono? Mostracele tramite videocamera.
L'alieno accende la videocamera annessa al suo apparecchio auricolare.
- Aaaaaaaaaaaah! Ma che è? Ti sembra roba nostra? Chissà da che pianeta provengono! Via, via, pussa via!
- Ehm, perdonatemi signorine, se volete vi concedo il bis (sottovoce), ma voi potreste mica parlare un po' più piano? Perché se urlate qui si svegliano tutti, e...
- Uaaaaah, Moh Reneau, sei troppo fico! Era dai tempi di Fedez che non ci divertivamo così!
- Dai tempi di chi? In ogni caso, se magari abbassaste la voce...
Tutto inutile. La piazza si ridesta, accoltellata da quelle terrificanti urla stridule.
- Uhm... ma chi è che fa tutto sto casino? Vogliamo dormire, qui! - biascica il sindaco, ancora mezzo intorpidito. - Ah già, il colonizzatore. Però questo fa sul serio, ci aveva quasi fregati. Maresciallo, mi sa che è venuto il momento di chiamare Lui. Anzi, forse non ce n'è bisogno, è già qui.
Una perfetta replica cibernetica di Fabrizio De Andrè si fa largo fra la folla e raggiunge il sindaco con aria vagamente irritata.
- Oh no, un altro conquistatore galattico? Ma non mi avevate già ricostruito qualche anno fa per eliminare quell'altro... come si chiamava? Magna Charta?
- Sì, Marco Charta, qualcosa del genere...
- Ecco, e mò quest'altro? È più piccolo del mio plettro, fra l'altro. Vabbè, da dove partiamo? La collina o Il bombarolo?
- Vogliamo la versione di Geordie di Gabry Ponteeeeeeeeeee! Oppure Bocca di rosa, che ci ricorda tanto le nostre serate in disco! Vero, ragazze? - urla divertita una delle preadolescenti.
- Sarà una lunga giornata... - conclude De Andrè, affranto.
Il concerto inizia, con il pubblico coinvolto e in visibilio.
Il povero Moh Reneau intanto siede in disparte, sconfitto.

- Uffa... pensare che io avrei voluto fare il calciatore, non l'invasore interstellare. Ma ero troppo piccolo per ambire a certi traguardi. Tuttavia, da piccole cose si possono ottenere grandi cose, no?

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