domenica 12 aprile 2015

Sopravvissuto - di Marta Paparella [incipit]

Camminavo sulla spiaggia, quando mi sono reso conto che mi mancava il fiato.
Avevo in mente sempre la stessa domanda: Vieni con me alla festa? La tua voce la ripeteva all'infinito.
Non mi era chiaro come l'aver acconsentito ad accompagnarti avesse poi scatenato quell'inferno, ma non avevo alcun dubbio che il punto di rottura si celasse in quella lista di ospiti che avrebbero partecipato al gala natalizio della polizia.
Secondo la teoria dei nodi una corda che si aggroviglia segue regole ferree. Collocato il nodo, non avrei dovuto avere difficoltà a risolvere il problema. Invece, ogni volta che cercavo di capire perché avessero deciso che tu dovessi morire, tutto ciò che riuscivo a fare era riavvolgere lo stesso film.
Rivedevo la penombra che riduceva il mondo a un letto, e il tuo braccio sul mio petto. Vieni con me alla festa? La tua risata che si spezzava tra le mie labbra. Il mio , rapido, sicuro. Che insperata opportunità.
Ho lasciato che il film passasse alla scena seguente. Solo un accenno, la sensazione fugace dei tuoi fianchi contro i miei, il rumore degli sportelli che si chiudono, la tua risata ancora sulle mie labbra. Lo sparo.

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