sabato 11 luglio 2015

[arcobaleno d'inchiostro] - La Vendetta di Antonio Borghesi (incipit)

Era quello che tutti definivano “na’ carogna”, ma quella fine così cruenta forse non se la meritava. Si era creato una fama di duro, ma vigliacco perché era cattivo, soprattutto con la sua donna e i suoi quattro figli ancora piccoli. Li picchiava, poi come se nulla fosse, se ne andava a cacciare sott’acqua. Diceva di essere un subacqueo ma anche in quel campo la sua vigliaccheria era grande. Invece di usare i suoi polmoni e scendere in apnea, usava bombole e fucile ad aria compressa. Aveva una piccola barca con motore fuoribordo e con quella andava a cacciare, di frodo ovviamente, di preferenza nella riserva di Punta Campanella dove le prede erano facili da catturare. Lui non si accontentava di uccidere solo quelle necessarie a sfamare la sua famiglia ma tutte quelle che poteva, che poi rivendeva ad amici compiacenti della costiera sorrentina proprietari di ristoranti e con quello che ricavava manteneva solo i suoi vizi. Fumo e donne di malaffare. Quando gli finivano i soldi, un po’ di spaccio di marijuana gli rimetteva in tasca qualche centinaia di euro per continuare la “bella vita”.

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